Variante Pirola, nuovi sintomi del virus: cosa sappiamo finora
Una nuova mutazione del coronavirus, con 35 cambiamenti nella proteina spike, preoccupa gli esperti. Ecco come riconoscerla e come difendersi.
La variante Pirola, nota anche come BA.2.86, è una nuova mutazione del coronavirus SARS-CoV-2 che sta preoccupando gli esperti per il suo elevato numero di cambiamenti nella proteina spike, la parte del virus che si lega alle cellule umane. In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche, la diffusione e i sintomi di questa variante, e come proteggersi al meglio.
Cos’è la variante Pirola e da dove viene
La variante Pirola è stata identificata per la prima volta in Sud Africa a luglio 2021, ed è considerata una sottolinea della variante Omicron, che a sua volta deriva dalla variante Alfa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la variante Pirola presenta 35 mutazioni nella proteina spike, di cui 10 nella regione di legame al recettore (RBD), che è quella che interagisce con le cellule umane. Questo potrebbe rendere la variante Pirola più contagiosa e più in grado di sfuggire alla risposta immunitaria indotta dai vaccini o dalle infezioni precedenti.
Quali sono i sintomi della variante Pirola
I sintomi della variante Pirola non sono ancora stati definiti con certezza, in quanto si basano su pochi casi osservati. Tuttavia, alcuni studi preliminari suggeriscono che i sintomi possano essere simili a quelli di un raffreddore o di un’influenza, con febbre, mal di testa, naso che cola, tosse e mal di gola. Alcuni casi hanno riportato anche nausea, vomito e diarrea. Questi sintomi potrebbero essere confusi con quelli di altre malattie respiratorie, e quindi richiedono un test diagnostico per confermare o escludere la presenza del virus. Inoltre, i sintomi potrebbero variare da persona a persona, e dipendere anche dal grado di immunità acquisita in precedenza.
Come proteggersi dalla variante Pirola
La protezione dalla variante Pirola non è diversa da quella dalle altre varianti del coronavirus. Le misure principali sono il rispetto delle norme di distanziamento fisico, l’uso della mascherina, l’igiene delle mani e la ventilazione degli ambienti chiusi. In particolare, si consiglia di usare mascherine di tipo FFP2, che offrono una maggiore filtrazione e una migliore aderenza al viso. Tra quelle disponibili sul mercato, una delle più affidabili è la Parmask Mascherina Ffp2, che è realizzata in tessuto non tessuto a 5 strati, certificata CE 2841 e con un’efficienza di filtro superiore al 95%.
Un’altra misura fondamentale per prevenire e contenere la diffusione della variante Pirola è l’effettuazione di test rapidi antigenici, che permettono di rilevare la presenza del virus in pochi minuti, anche a domicilio. Tra i test rapidi antigenici più validi e sicuri, c’è il Flowflex tampone professionale nasale, un kit che consente di effettuare 25 test con un solo tampone nasale. Questo test ha una sensibilità diagnostica del 97,1% e una specificità diagnostica del 99,6%.
La comparsa della variante Pirola pone nuove problematiche nel contrasto al coronavirus, rendendo necessaria una vigilanza ancora più attenta e un atteggiamento responsabile da parte di ciascuno. Attenendoci alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie e facendo uso di adeguati dispositivi di protezione e diagnosi, possiamo aiutare a contenere la diffusione di questa variante e tutelare così noi stessi e gli altri.